lunedì 16 marzo 2015

CONCETTI TANTO SEMPLICI DA RISULTARE INCOMPRENSIBILI



La scorsa settimana Landini ha lanciato la sua "coalizione sociale" e sin da subito son partite raffiche di opinioni strampalate e condanne sommarie di gente che non sapeva nemmeno bene di cosa si stesse parlando. In questo paese il collegamento bocca-cervello è una qualità rara e nemmeno tanto richiesta - anzi.
Si son viste scene anomale... giornalisti pacati e generalmente poco propensi all'isteria mediatica (l'onnipresente Damilano, Feltri del Fatto - giusto per fare qualche esempio) che invece di fermarsi a riflettere per un attimo, sono entrati in trance al grido di: "stai facendo un partito... e dillo che stai facendo un partito! ...DILLOOOOOOOO!!! ...UN PARTITOOOOOOO!!!". E scene usuali... come Speranza del PD (il deputato - non la speranza del PD - almeno non credo - per poterlo affermare dovrei prima capire chi è Speranza e cos'è il PD) che andava in giro a cercare i giornalisti uno ad uno per far sapere che Landini è uno che urla e che non serve alla sinistra... Peccato che nella foga del momento si sia dimenticato di aggiungere il pezzo forte - qualcosa del tipo: "alla sinistra servono i nostri terrificanti penultimatum!".

Ma torniamo a Landini... che vuole fare Landini?
Landini sta semplicemente cercando di costruire un "bacino elettorale" partendo dal basso.

A chi si rivolge?
Si rivolge certamente a tutti i lavoratori (statali, precari, partite iva etc.etc.) ma la vera novità sta nel tentativo di creare una sorta di network per connettere insieme la miriade di associazioni attive sul territorio (Libera, Emergency, comitati per l'acqua, centri sociali etc.etc.) che attualmente si muovono in ordine sparso.

Ma a che serve questo bacino elettorale se non hai un partito?
Il punto sta proprio qua... se riesci a connettere tante piccole realtà e a fare sistema... il voto non viene disperso e soprattutto non finisce nell'astensione, puoi indirizzarlo in direzioni ben precise e puoi far "male" al "sistema" e alla "casta". Non è necessario un proprio partito per influenzare la politica (sia nazionale che locale). Se sei in grado di concentrare il voto, in teoria puoi anche arrivare ad incidere sull'elezione del segretario e sulle primarie PD - tanto per fare un esempio.
È un po' come con la luce: se la luce viene dispersa in tutte le direzioni non fa danni, ma se riesci a concentrarla in un'area ristretta puoi creare un potente fascio laser e bucare qualsiasi cosa.
Quindi la creazione di un nuovo partito è una possibilità ma non per forza una necessità. E non è detto che il nuovo partito debba essere fondato da Landini - è sufficiente che al voto si presenti un soggetto politico in grado di farsi carico delle istanze della "coalizione sociale".
Il PD forse ha capito che questo approccio può essere un pericolo, perché rischia di intaccare dalla base il proprio bacino elettorale e subito ha reagito. Il pericolo vale tanto per la minoranza PD quanto per Renzi.

Per certi versi il percorso proposto da Landini ricalca un po' quello del M5S: le persone prima si sono ritrovate intorno a temi comuni (acqua pubblica, energia pulita, parlamento pulito, democrazia dal basso etc.etc.) e poi si è cercato uno sfogo per questo bacino elettorale. Nel caso del M5S i problemi sono nati quando ha deciso di entrare in Parlamento: non avendo avuto la possibilità di selezionare adeguatamente i candidati (con la selezione in rete sono entrati cani e porci) Grillo e Casaleggio hanno dovuto avocare a sé il potere decisionale tradendo un po' lo spirito stesso del movimento. L'elettorato formato da tanti "uni" si è sentito tradito ed anche un po' spaesato e si è parzialmente disperso.

Il network di Landini dovrebbe servire proprio a scongiurare questa deriva verificatasi nel M5S. Se lo zoccolo duro della "coalizione sociale" è formata da tante associazioni già attive sul territorio, piuttosto che da un "uno che vale uno", l'approccio proposto potrebbe anche risultare vincente. Il problema per Landini è che le associazioni nella galassia di sinistra sono per natura quasi anarcoidi, per cui tenerle insieme può risultare molto difficile.

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