martedì 2 dicembre 2014

C'È DEL MARCIO IN...



Il caso della telefonata di Artini (ex M5S) con Renzi può significare tutto e niente. Artini è uno dei due parlamentari espulsi nei giorni scorsi da Grillo con una metodologia poco ortodossa. Considerata la confidenza tra Artini e Renzi le possibilità sono due:

1) Artini e Renzi sono solo vecchi amici e tra loro non c'è niente (politicamente parlando) e quindi le espulsioni dei giorni scorsi e quelle minacciate per il futuro prossimo rimangono abbastanza incomprensibili sia per modalità che per motivazioni...

2) il rapporto tra Artini e Renzi non è così "innocente"... e allora il gesto di Grillo (che addirittura non ha rispettato le regole che il Movimento stesso si è auto-imposto pur di toglierselo dai piedi) appare meno incomprensibile - e le nuove minacciate espulsioni forse sono legate alla necessità di ripulire il Movimento da chi è stato "contaminato" dall'esterno. È interessante notare che puoi darti tutte le regole che vuoi... ma alla fine se le persone son quel che sono le regole vanno a farsi benedire. Abbracciando la seconda ipotesi avrebbe più senso anche la modalità di scelta del "cerchio magico"... - è facile dedurre che le persone scelte da Grillo son quelle ritenute più affidabili...

Il problema comunque è sempre lo stesso... se non conosci esattamente come stanno le cose, alla fine puoi limitarti solo a fare supposizioni.

Al di là del caso particolare di Artini credo sia più utile ragionare in termini generali. In un gruppo basta una sola persona "non affidabile" per mandare tutto a puttane. La persona "non affidabile" può creare problemi in tanti modi: può mettere gli uni contro gli altri, creare o favorire la nascita di una o più correnti, far trapelare all'esterno notizie che dovrebbero rimanere riservate etc.etc...  L'idea originaria del M5S in linea di principio non era così sbagliata: per evitare queste "contaminazioni" una soluzione poteva essere proprio quella di spostare il potere alla "massa" tramite la rete, tenendo i parlamentari come semplici portavoce. Il tallone d'Achille di questo approccio chiaramente è che l'interfaccia rete-parlamentari non è semplice da far funzionare e soprattutto chi sta in parlamento non può permettersi di aspettare ogni volta che si pronunci la rete su ogni cosa... un minimo di libertà di manovra è indispensabile se vuoi riuscire a combinare qualcosa... Il problema del M5S è che l'interfaccia con la rete non funziona bene e adesso pare che il movimento sia stato pure "contaminato"... Del resto se metti un mobile nuovo in una stanza piena di mobili vecchi pieni di tarli... prima o poi i tarli attaccheranno anche il mobile nuovo... e disinfestare il mobile dai tarli non è mai banale. La questione è che se l'approccio iniziale che avevi architettato per proteggerti dai tarli non ha funzionato e i tarli sono riusciti ad entrare nel legno - o t'inventi qualcosa di rivoluzionario e geniale per risolvere il problema alla radice ed impedire ai tarli di attecchire ancora... o ti riduci solo a mettere delle pezze -  ma chiaramente con le pezze il problema non lo risolvi... rallenti solo l'inevitabile decomposizione.

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