mercoledì 5 novembre 2014

ESTINZIONE NATURALE



(Avviso ai naviganti - Secondo le linee guida di Renzi oggi a parlare è di nuovo Anacleto.)

Tra i personaggi in pericolo d'estinzione c'è sicuramente Alfano, ma non è di lui che voglio parlare... anche perché nonostante sia il ministro dell'Interno (sigh)... Alfano, nel quadro politico generale (e non), conta quanto il due di bastoni a briscola. Oggi voglio parlare di Renzi e della specie dei "renziani" e di Grillo e della specie dei "grillini". Per motivi diversi entrambe le specie sono o potrebbero essere a breve a rischio d'estinzione.

Partiamo da Renzi. È evidente che in questi giorni il supercazzolaro fiorentino è in difficoltà:
- viene attaccato e deriso dall'Europa neanche fosse un Berlusconi qualsiasi.
- la manovra spacciata per miracolosa è stata già duramente criticata da Europa, Istat, Banca d'Italia + mezzo paese circa.
- la disoccupazione non scende e secondo le stime non scenderà neanche nei prossimi anni.
- il debito pubblico continua a salire
- le aziende continuano a fallire
- il suo amichetto Verdini è stato rinviato a giudizio per la P3 e rischia di essere travolto dai guai giudiziari.
- ... ma attualmente il problema principale sono i lavoratori... Renzi pensava di aver "babbiato" tutti con le sue supercazzole ed era convinto che i lavoratori si erano bevuti il suo elisir di "lunga e bella vita da precario schiavo"... E poi che è successo...? È successo che un milione di persone sono andate in piazza per mandarlo a quel paese... e allora Renzi ha cominciato ad avere la percezione che, nonostante il gran lavoro della propaganda disinformativa dei media, le supercazzole non attecchiscono più di tanto nel mondo reale. Infine ci sono state le mazzate agli operai di Terni che hanno rafforzato la sua immagine di fascistello da strapazzo.

Va bene... ma perché Renzi e i "renziani" dovrebbero essere a rischio d'estinzione? Partendo dal presupposto che dietro Renzi c'è il nulla, è chiaro che estinto Renzi si estinguerebbero immediatamente anche tutti i "renziani". Picierno, Moretti, Boschi - tanto per fare qualche esempio - ma 'ndo vanno? Finora l'ex sindaco di Firenze ha potuto spadroneggiare col suo fare da bulletto solo perché non aveva avversari nel firmamento politico italiano (M5S compreso). Oggi il rischio per Renzi viene tutto da sinistra. Renzi sa benissimo che il rischio non è la fuoriuscita di 4-5 persone che vanno a creare un nuovo partitino di sinistra radicale (stile Sel) che non raggiungerebbe neanche il 10% dei voti. Il problema non è questo perché non è quello che sta avvenendo. La spaccatura tra sindacato e PD sta creando una vera e propria voragine a sinistra. Alcuni sondaggi fatti nei giorni scorsi hanno mostrato che un ipotetico partito con Landini raggiungerebbe già adesso il 10%. Tuttavia non credo che il progetto di Landini sia quello di farsi un partito... piuttosto mi pare più probabile la nascita di un partito guidato dai vari Rodotà, Zagrebelsky, Civati tanto per fare un esempio... un partito di sinistra con uno stretto rapporto coi sindacati. In questo scenario, gli scioperi generali previsti per le prossime settimane potrebbero essere un gigantesco spot ed un trampolino di lancio per il nuovo soggetto politico. Le percentuali del nuovo partito potrebbero tranquillamente superare il 20% già adesso, pescando anche da M5S, PD e astensionisti. In realtà l'ipotetico neo-partito di sinistra potrebbe sfondare il 30% se Renzi dovesse continuare con la deriva a destra degli ultimi mesi. In tutto questo, i vari matusalemme come D'Alema, Bersani, Cuperlo etc.etc. probabilmente rimarrebbero nel PD per cercare di fare le scarpe a Renzi e riappropriarsi del partito. Del resto per Renzi la linea di manovra e di crescita dei consensi si sta restringendo sempre più a causa delle difficoltà nello sfondare a destra dove c'è già Salvini che spara minchiate a raffica e i berluschini ribelli non sembrano intenzionati a farsi da parte... se si dovesse sviluppare qualcosa di serio anche a sinistra Renzi rimarrebbe completamente bloccato: spostandosi troppo a destra perderebbe i voti di sinistra... se si spostasse troppo a sinistra perderebbe i voti di destra. Ma se il PD dovesse perdere voti e crollare di nuovo sotto il 30%... Renzi sarebbe colui che ha riportato il partito dal 40% al 25%... e bye bye Renzi. Da qui il rischio estinzione.

E passiamo al M5S. L'estinzione in questo caso non verrebbe dalla formazione di un nuovo soggetto di sinistra... il M5S probabilmente perderebbe un 4-5% ma non si estinguerebbe del tutto. Il problema dei 5 Stelle è il movimento stesso. Il M5S si vanta di essere liquido, orizzontale... in realtà questa cosa è vera a metà. Il movimento è liquido ma viene tenuto insieme da Grillo che fa da contenitore. Tolto Grillo (che gode ancora di un certo rispetto e riesce a smorzare le tensioni interne) il movimento si disperderebbe in mille rivoli raggiungendo le dimensioni microscopiche di altri movimenti simili sparsi per l'Europa. Inoltre il M5S ha perso la spinta propulsiva che aveva un anno fa, e la possibilità di incrementare i consensi è praticamente ridotta al lumicino. Se non cambia qualcosa nello scenario politico attuale il M5S è destinato ad un ruolo marginale nel futuro prossimo. Ma forse questo è proprio quello che voleva Grillo... che l'aveva sempre menata sul fatto che il M5S doveva entrare in parlamento per renderlo trasparente... e forse l'idea è sempre stata quella di essere il "cane da guardia" del sistema e non il "governante". E poi non è vera la balla che Grillo è "uno che vale uno", perché Grillo gestisce (con Casaleggio) il blog e decide cosa e come deve essere discusso... decide cosa bisogna votare e quando. Con chiunque altro al posto di Grillo il movimento si sfascerebbe i 5 microsecondi... quante sarebbero le persone che accetterebbero per esempio un Di Maio o un Di Battista (o anche un "cerchio magico") come "garanti" del movimento al posto dell'ex-comico genovese? Per cui nonostante quello che dice Grillo sul suo blog, dove predice sventure per gli altri partiti e il trionfo per il M5S (in una campagna degna dell'Istituto Luce), l'unico soggetto politico che in un futuro molto prossimo rischia di estinguersi è proprio il M5S.

Questo è quello che ha visto oggi Anacleto nella palla di vetro.

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