martedì 8 aprile 2014

ALFANO E L'INCUBO DELL'UOMO NERO



Alfano qualche giorno fa ha lanciato un nuovo allarme sul possibile sbarco di 600 mila immigrati provenienti dall'Africa e ha chiesto all'Europa di difendere le frontiere.
Non ho ben capito se la sua richiesta è quella di respingere i barconi o di soccorrerli. Nel primo caso dovrebbe spiegare come fa a negare asilo politico a chi ne ha diritto, nel secondo caso farebbe bene a mandare una flotta di navi da crociera a prenderli, così evitiamo che si ripetano le solite tragedie con conseguente insopportabile processione di politici che si mostrano profondamente addolorati solo davanti alle telecamere.
Alfano dice anche che serve una buona gestione della migrazione e della mobilità per favorire la crescita e lo sviluppo sostenibile dell'Europa e che bisogna porre fine all'immigrazione irregolare tanto dannosa per l'Europa e i migranti stessi. Tante belle parole che in linea di principio sono anche condivisibili. Ma Alfano dovrebbe spiegare come pensa di riuscire a regolarizzare una situazione che regolare non è. Dovrebbe spiegare come pensa di regolarizzare i flussi da quei paesi in guerra o con regimi sanguinari. Come pensa che la gente possa ascoltare queste cazzate demagogiche quando è costretta a scegliere tra morte certa e una possibilità di vita.
Alfano, se proprio vuole fare qualcosa (visto che purtroppo è ministro dell'Interno), pensi a chiudere i lager di riconoscimento e a migliorare l'accoglienza, visto che anche su questo punto siamo fanalino di coda in Europa.

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