lunedì 31 marzo 2014

CRONACAZZOLA DELLA 13° SETTIMANA



Renzi continua a fare televendite ed ora si è messo pure a smerciare auto blu di Stato. Invece di svenderle per farsi una ridicola e meschina pubblicità... perché Renzi non riassegna queste auto (molte delle quali sono anche blindate) a magistrati, poliziotti e carabinieri (che girano con macchine tutte scassate) dopo aver fatto anche un bel pieno di benzina? Mah. Comunque tra una televendita e l'altra Renzi ha avuto il tempo di incontrare Obama, rassicurandolo sull'acquisto di "tutti" gli F35 e spiegandogli che quello che dice non va preso sul serio perché serve solo per prendere per il culo gli idioti italiani. Per rafforzare la sua tesi gli ha spiegato il finto taglio delle province grazie al quale ci saranno 26 mila consiglieri e 5 mila assessori in più (alla faccia del risparmio). Renzi tra un tweet e una boiata sparata a caso sta anche provando a stravolgere la Costituzione cercando di portare a termine il disegno piduista tanto caro ai suoi amici Silvio e Verdini. E il PD, dal momento che non è stato Berlusconi il promotore ufficiale dell'iniziativa, si appresta a smembrare la Carta Costituzionale con grande ardore.

Nel frattempo in Forza Italia, dopo la conferma della condanna di Berlusconi, è partito il rompete le righe. Berlusconi sta provando a mettere una pezza ad un partito sempre più lacerato che rischia seriamente di affondare. A quanto pare la vecchia guardia non accetterebbe il cerchio magico con la Pascale e Toti (Toti chi?). Toti (Toti chi?) per rassicurare tutti dice che in FI non ci sono né falchi né colombe ma solo piccioni (se lo dice lui...). Berlusconi ha risposto "bravo Toti (Toti chi?) però adesso hai beccato abbastanza grano dalla mia mano per cui torna a tubare nella tua piccionaia che qua di magico ci sono solo io che c'ho il fagiolino magico".

Grillo intanto ha stilato le regole per potersi candidare alle europee col M5S. La novità è che tutti i concorrenti eletti con le web-primarie (controllate da chi?) dovranno sottoscrivere un accordo privato in cui accetteranno di dimettersi se sfiduciati dalla rete - in caso contrario dovranno pagare 250 mila euro di penale. Ma l'accordo privato che vuole Grillo non ha nessuna validità visto che nel regolamento europeo viene escluso in maniera categorica il vincolo di mandato e viene esplicitamente definito nullo qualsiasi accordo privato che provi ad introdurlo per via traverse... per cui l'atto di Grillo sembra più che altro un tentativo per scoraggiare la candidatura di possibili infiltrati nelle liste del M5S o anche solo di liberi pensatori. La novità è che Grillo per la prima volta mette nero su bianco che lui è il capo politico del M5S, mentre finora si era definito sempre e solo un garante. In pratica adesso è stato reso pubblico ciò che già era sotto gli occhi di tutti, e cioè che Grillo e Casaleggio (a cui è stata assegnata senza se e senza ma tutta la comunicazione) sono i padri padroni del M5S. Il movimento padronale prende sempre più corpo, e così anche il M5S si avvia a grandi passi verso la distorta concezione di partito basata sul modello Renzusconi. Il duri e puri del movimento ripetono la cantilena che "a decidere è solo la rete, che la rete è sovrana e blablabla" ma in fondo in fondo non ci credono neanche loro a questa bufala. I web-lobotomizzati fanno un po' tutto quello che suggerisce Grillo e, come se non bastasse, il voto (gestito sempre da Casaleggio) non è certificato! Quella del M5S più che democrazia dal basso è bassa democrazia. Si dirà: "bella invece la democrazia degli altri partiti...". Tutto vero, ma ciò non vuol dire che il modello proposto dal M5S non sia lo stesso una chiavica totale.

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