giovedì 27 febbraio 2014

LA MESSINSCENA DEL M5S


L'espulsione dei 4 dissidenti è abbastanza anomala per tempi, modi e motivazioni. La faccenda diventa ancora più paradossale se si considera che il tutto ha portato ad una vera e propria scissione e quasi certamente causerà un'emorragia di voti. Il tutto ha poco senso a meno che... non sia tutta una finzione preparata a tavolino per ottenere un duplice scopo:

1) Aprire un dialogo col governo Renzi (visto che oggi il M5S è completamente tagliato fuori) tramite il gruppo dissidente... senza far sporcare le mani al movimento (che rimarrebbe duro e puro).
2) Porre fine all'equivoco "né di destra, né di sinistra", che è un evidente limite per la crescita in termini elettorali del movimento. La scissione sancirà la nascita di due movimenti: uno spostato più a destra (quello attuale) e uno più a sinistra (con Civati, Sel e qualche altro partitino).

A breve termine il movimento perderà qualche voto... ma nel giro di un anno, i due movimenti messi insieme potrebbero raddoppiare i voti attuali e potrebbero anche puntare a vincere le elezioni (con qualsiasi legge elettorale, anche l'Italicum). In tutto questo giochino potrebbe rimanere schiacciato il PD, visto che la "costola sinistra" del movimento potrebbe sottrargli una marea di voti (cosa che il movimento attuale non è in grado di fare). Poi c'è sempre da verificare cosa farà Letta, che potrebbe decidere di creare un nuovo partito con Alfano per cercare di realizzare ciò che a Monti non è riuscito.

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